È ora di abbandonare i sensi di colpa: fare delle pause fa bene al cervello!
Le ricerche scientifiche dimostrano infatti, che fare pause regolari può aumentare la produttività, le prestazioni cognitive e la salute mentale, eppure molti di noi continuano a fare sforzi senza riposare, fino ad arrivare spesso al burnout.
Uno studio ha rivelato che un terzo (33%) dei partecipanti salta le pause a causa dei pesanti carichi di lavoro, evidenziando la pressione che molti di noi devono affrontare, ma dare la priorità a brevi pause può fare una differenza significativa nel nostro rendimento.
In questo articolo capiremo perché le pause sono essenziali e come sfruttarle al meglio.
Segnali che avete bisogno di fare una pausa
Con una lunga lista di cose da fare, fare una pausa può sembrare controintuitivo. Tuttavia, se notate che la vostra mente va costantemente alla deriva o fate fatica a pensare con chiarezza, potrebbe essere il segnale che avete bisogno di una pausa.
Ecco alcuni segnali che indicano che potrebbe essere il momento di staccare:
- La concentrazione diventa una sfida e ci si distrae facilmente.
- Vi sentite bloccati su un particolare problema, incapaci di fare progressi.
- Fare delle scelte sembra opprimente e si hanno più ripensamenti del solito.
- Vi accorgete che la vostra pazienza si sta esaurendo e siete più propensi ad arrabbiarvi o irritarvi.
- Il corpo è teso e si fa fatica a respirare profondamente.
- Il vostro livello di energia si sta esaurendo e sta crollando.
- la capacità di concentrarsi sui compiti diminuisce e si procrastina sempre di più.
- Ci vuole il doppio del tempo per fare la metà del lavoro.
Neuroscienze e pause
Gli studi hanno scoperto che il nostro cervello funziona meglio quando gli diamo il tempo di rilassarsi.
Pensate a questo: quando lavorate sodo e siete profondamente concentrati, la corteccia prefrontale è al comando. Questa parte del cervello è responsabile del controllo degli impulsi, della concentrazione, dell’attenzione sostenuta e del processo decisionale, oltre che di altre funzioni critiche.
Tuttavia, proprio come una macchina a corto di benzina, la corteccia prefrontale può funzionare a pieno regime solo per un certo periodo di tempo. L’uso eccessivo porta a quello che i ricercatori chiamano “esaurimento cognitivo”, ovvero quello stato in cui le risorse mentali si esauriscono e la capacità di concentrarsi, di essere produttivi e di dare il meglio di sé iniziano a risentirne.
Perché le pause sono importanti
Fare pause regolari è essenziale per la salute del cervello e per il benessere generale. Secondo il 2024 Muse Brain Health Report, la generazione Z ha riportato i livelli più alti di stress e burnout tra tutte le generazioni, un chiaro indicatore delle pressioni del contesto odierno.
Riconoscere l’importanza delle pause è un fattore fondamentale per gestire lo stress, aumentare la produttività, prevenire l’affaticamento decisionale e ripristinare la nostra capacità di attenzione. Il Muse Brain Health Report sottolinea quanto sia essenziale incorporare pause regolari nella nostra routine per mantenere uno stato di salute del cervello.
Ecco alcune aree specifiche in cui le pause possono fare una differenza significativa.
Pause e salute mentale
Fare delle pause è strettamente legato a una migliore salute mentale e a una maggiore resilienza mentale. Saltare le pause può portare a un aumento dello stress e, in ultima analisi, a un burnout, che richiede tempi di inattività significativi per riprendersi.
Uno studio ha rilevato che i chirurghi che facevano pause di 5 minuti ogni 30 minuti durante interventi chirurgici stressanti hanno registrato un calo significativo dei livelli di cortisolo (un indicatore dello stress) e una riduzione del tasso di errori, senza prolungare il tempo di intervento.
Un altro studio dell’Università dell’Illinois ha rivelato che i lavoratori dei call center della Corea del Sud che si concedevano micro-pause per attività come socializzare o guardare un video hanno registrato un miglioramento dell’umore e, di conseguenza un miglioramento delle prestazioni di vendita, in particolare tra coloro che inizialmente si impegnavano poco.
Pause e concentrazione
Anche le pause brevi sembrano aiutare a ripristinare e migliorare l’attenzione.
Uno studio ha confrontato gli effetti di una breve pausa con diverse attività, rispetto a nessuna pausa sulla capacità di concentrazione degli studenti, il cui compito era quello di monitorare i percorsi dei treni pianificati sulle linee ferroviarie per 45 minuti.
Indipendentemente dal tipo di pausa, gli studenti che hanno fatto una pausa di cinque minuti hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli che hanno lavorato per tutto il tempo.
Pause e prestazioni
Le ricerche dimostrano che la pianificazione strategica delle pause può aumentare significativamente le prestazioni in vari ambiti, tra cui la scuola, il lavoro e lo sport.
Uno studio condotto su studenti danesi ha rilevato che i punteggi dei test miglioravano quando si facevano 20-30 minuti di pausa, il che equivaleva a guadagnare 19 giorni in più di apprendimento.
In un altro studio, i partecipanti incaricati di ricordare quattro cifre hanno ottenuto risultati migliori quando hanno fatto delle brevi pause rispetto a quelli che hanno lavorato ininterrottamente. Queste pause, infatti aiutavano a prevenire il declino delle prestazioni, rinfrescando l’attenzione e riducendo l’affaticamento mentale. Lo stesso principio si applica agli atleti, per i quali brevi pause possono essere cruciali per mantenere il massimo delle prestazioni durante gli allenamenti e le gare.
Ottimizzare le pause per ottenere la massima produttività
Quando si tratta di sfruttare al meglio le pause, alcuni fattori chiave possono aiutarvi a sfruttare i tempi morti a vostro vantaggio.
1. Scegliere il tipo di pausa giusto
- Il modo in cui trascorrete la pausa può avere un impatto diverso sul vostro benessere:
- Siete a corto di energie? Provate a fare una breve passeggiata.
- Vi sentite stanchi? Un breve sonnellino può dare nuova energia.
- Super stressati? Rilassatevi con la meditazione o la respirazione; secondo alcune ricerche, anche solo 5 minuti possono fare la differenza.
- Difficoltà di concentrazione? Socializzate con gli amici o fate qualcosa di piacevole.
2. Sperimentate la durata delle pause
La durata ottimale di una pausa varia da persona a persona, quindi è bene sperimentare diverse durate per trovare quella che funziona meglio per voi.
Molti lavorano per 25 minuti, poi fanno una pausa di 5 minuti, con una pausa più lunga dopo quattro cicli; altri preferiscono lavorare a intervalli di 50-90 minuti.
Prestate attenzione a come vi sentite e regolate il vostro programma di conseguenza.